Musica e Relazione – pt1

Una delle definizioni più note di musicoterapia afferma che “la musicoterapia è un processo sistematico di intervento nel quale il musicoterapeuta aiuta il paziente a migliorare il proprio stato di salute, utilizzando le esperienze musicali e le relazioni come forze di cambiamento” (Bruscia, 1987).La suddetta definizione musicoterapica presenta i due elementi centrali dell’intervento musicoterapeutico, l’esperienza musicale e la relazione tra il paziente e il terapeuta. Il musicoterapeuta utilizza con il paziente questi due elementi, la musica e la relazione, come una polarità dialettica e in cui essi sono alternativamente figura e sfondo. In questo senso, la musica può essere il mezzo tramite il quale si dà la possibilità di una esperienza relazionale, ma nello stesso tempo l’instaurarsi di una relazione tra paziente e terapeuta diviene il campo entro il quale i ritmi della musica assumono la loro funzione terapeutica. La possibilità di cogliere i nessi tra musica e relazione nasce in fasi precoci dello sviluppo umano, quando non si è ancora in grado di capire il significato delle parole ma si può comunque coglierne il senso affettivo implicitamente veicolato dal loro suono (Stern, 1985). Si crea così un iniziale scambio sonoro tra bambino e adulto che va a costituire una trama nella quale sono fondamentali la ripetizione di suoni e le intonazioni. L’interiorizzazione di questa esperienza sonora precoce diviene il modello di riferimento per la comprensione e per la creazione della maggior parte degli eventi musicali. Si tratta di esperienze affettive che si svolgono secondo un ritmo e una curva temporale fatti di alternanze tra momenti di tensione e di distensione, definibili come trama temporale del vissuto. L’esperienza affettiva nella vita di relazione e nella musica è trasmessa ed è condivisa sulla base di una sintonia affettiva, che possiamo descrivere come una regolazione del tempo, simile a quella che si ha tra diversi musicisti che suonano un brano di musica da camera (Stern, 2011). Alla luce di queste analogie tra struttura musicale e sviluppo precoce del bambino, la musica si presenta come la rappresentazione della matrice originaria di tutte le forme simboliche di organizzazione del tempo proprie delle vita umana. Se torniamo a ciò che abbiamo detto riguardo alla musica e alla sua capacità di riportarci al tempo mitico nel quale la voce della madre non è ancora scandita dal succedersi di parole e immaginiamo quanto questo suono primordiale sia carico di significato, possiamo immaginare come la mu- sica usata a scopi terapeutici possa condurre verso nuove e a volte inaspettate esperienze relazionali. Alla costruzione di queste nuove esperienze relazionali il musicoterapeuta rivolge la propria attenzione.

Musica e Relazione – pt1
ferdisuvini@libero.it | Leggi altri articoli pubblicati

Musicista, Musicoterapeuta, Docente presso Conservatorio di Ferrara e Aquila .Direttore Scuola di Musicoterapia di Firenze. Membro Consiglio Direttivo Scuola di Musicoterapia Officine Thelo

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