Il termine “auto-aiuto” indica un insieme di iniziative e di esperienze , quindi , una relazione , che consente ad almeno una tra le persone che condivide le sedute gruppali di promuover la crescita, lo sviluppo, il supporto emotivo, il sostegno, la creatività. Tutto ciò avviene mediante la condivisione di emozioni e stati d’animo, evita la demoralizzazione, produce un forte legame tra i membri del gruppo e ne influenza positivamente il comportamento.
Questi gruppi si costituiscono per cercare di soddisfare un bisogno, superare un problema, ottenere un cambiamento in maniera reciproca. “L’intento comune di tutti i gruppi di auto-aiuto è quello di trasformare coloro che domandano aiuto in persone in grado di fornirlo”. Per cogliere queste possibilità l’intervento del musicoterapista dovrà fungere da stimolo risonante in grado di riconoscere e valorizzare i segnali dell’altro in una nuova visione positiva del mondo e nel desiderio di continuare ad esplorarlo in modalità creativa; d’altra parte, è solamente rafforzando il canale creativo che atrofizziamo il canale distruttivo.
La tipologia dei gruppi di auto-aiuto è varia, esistono gruppi formati da bambini , diversamente abili e non, da persone che condividono un handicap o una malattia cronica, altri costituiti da persone che vogliono cambiare un’ abitudine, un comportamento, altri organizzati da familiari di persone con gravi problemi , altri di persone che attraversano un periodo di crisi, o altri ancora che attraversano un periodo positivo ma che cambia radicalmente le loro vite, o , infine, persone che devono affrontare una situazione o un cambiamento che influisce sulle loro identità.
La motivazione che spinge il gruppo di auto-aiuto è il bisogno di comprendere come migliorare la qualità della vita e quella dei propri cari, al bisogno di non essere fagocitati nel vortice delle continue cure che devono prestare quotidianamente ai loro cari e dalla necessità di trovare uno spazio e un tempo come persone. La scelta di utilizzare la musicoterapia all’interno di un percorso analitico come quello che caratterizza i gruppi di auto-aiuto, nasce dal presupposto teorico che il canale sonoro-musicale, fruito sia attraverso l’ascolto che attraverso la produzione, permette una ricchezza di valenze simboliche grazie alla capacità di evocazione ed espressione non mediata dal linguaggio verbale. Il musicoterapista si pone nei confronti della persona di cui si prende cura interagendo nel suo modo di essere, attraverso lo spazio ed il tempo, puntando sulla qualità della relazione interpersonale; in tal modo l’elemento sonoro diventa una mera occasione educativa affermando nell’individuo che si mette in gioco la sua unicità e globalità.
Obiettivo fondamentale del percorso musicoterapico è quello di favorire l’integrazione e l’armonia della loro vita mentale promuovendo un lavoro sulle emozioni e sull’affettività, così da passare dalla semplice possibilità di espressione delle proprie emozioni e percepire le proprie sensazioni affettive, alla capacità di decodificazione e regolazione delle stesse emozioni. Presupposto teorico di base dell’intervento di musicoterapia integrata sarà l’elaborazione cognitiva unita alla regolazione ottimale dei vissuti emozionali fonte di promozione di un benessere psicofisico. La musica dunque, in virtù di quello stretto rapporto ottimale che detiene con la mente umana, rappresenta il canale privilegiato per attivare rapidamente intense esperienze emotive.
Inoltre il setting gruppale musicoterapico, ponendosi come campo comune di rispecchiamento, di risonanza , di creatività e drammatizzazione degli accadimenti passati di ogni singolo membro, rende possibile la visualizzazione dei vissuti emozionali dolorosi a cui non si è potuto dar voce in passato, ma che, grazie allo strumento sonoro-musicale non verbale è possibile fare tollerandone al contempo anche lo stato ansioso di angoscia e sollecitando un nuovo status creativo.
Musicoterapeuta per professione, artista per passione. Ha fondato ed è Presidente di Officine Thelo e Direttore della Scuola di Musicoterapia.